"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


domenica 20 luglio 2014

Aria fresca, nuovi percorsi,nuovi obiettivi reali nuovi elettori per una nuova politica.

Aria fresca, nuovi percorsi,nuovi obiettivi reali nuovi elettori per una nuova politica.

Mentre la vita reale scorre inesorabile, con la crisi economica che attanaglia le famiglie e le imprese e con
la crisi etica che, invece, avvolge molti partiti, la politica trentina ha deciso di operare con i soliti metodi tradizionali, per le molteplici decisioni prese anche negli ultimi tempi. 

Perché innovare e cambiare se, tanto, si va avanti lo stesso? 

Perché cambiare metodi e introdurre percorsi diversi, più trasparenti, se tanto alla  fine la cittadinanza vota nuovamente le stesse persone e gli stessi partiti?

In effetti, questi ragionamenti hanno una logica "matematica" ineccepibile; i segnali che i cittadini danno agli eletti sono di conferma totale e condivisa sul loro operato, anche se, ormai da decenni, si nominano dirigenti e consigli di amministrazione quasi unicamente guardando alla tessera di partito, anche se si perdono tempo e soldi per discutere di toponomastica (a Trento)su come intitolare un parco, piuttosto che parlare di come risolvere la questione della sicurezza dei cittadini che transitano nel parco stesso, anche se abbiamo uno dei maggiori siti inquinati in Europa (area SLOI) e, da oltre vent'anni non se ne parla più e le rogge che transitano sotto tali siti potrebbero portare l'inquinamento in tutta la città; ma poco importa per la politica locale, basta non sollevare la questione, soprattutto in questo periodo; perché? 

Ma ovvio, non si può mica mettere sottosopra una città per sistemare le rogge pericolose nella fase pre-elettorale! I cittadini  sarebbero infastiditi dal disagio e non voterebbero certo dei politici che si attivano per bonificare la città, generando confusione per scavi vari! E allora avanti così, a parlare inutilmente di vitalizi per mesi e mesi, senza ottenere assolutamente nulla, se non l'ennesima conferma di privilegi dati ad una casta intoccabile, che comunque è legittimata dai cittadini votanti; gli stessi che si lamentano, ma poi non sentono il bisogno di aria fresca, di volti nuovi e diversi e, quindi, confermano la fiducia in coloro che continuano ad adottare i soliti metodi.

Ogni popolo ha la classe politica che si merita; noi rimaniamo con la nostra attuale; per quanto tempo ancora legittimeremo questi percorsi?Per quanto tempo ancora non presteremo attenzione ai programmi proposti, ma daremo il nostro voto al candidato che ci garantisce "il piazeròt"privato? 

Per quanto tempo saremo in grado di continuare a sostenere consigli comunali e provinciali che privilegiano discussioni infinite su temi assurdi, invece che prendere decisioni importanti per il bene collettivo? Un'altra tappa importante è in avvicinamento: i rinnovi dei consigli comunali. Anche qui, ne vedremo delle belle; saremo in grado, come cittadini, di valutare proposte serie di rilancio delle nostre città, con una vivibilità urbana seria che non è stata nemmeno sfiorata nella presente consigliatura comunale (PUM), con un piano della sicurezza reale e applicato, con un piano di sviluppo economico, energetico,culturale e ambientale, davvero sostenibile? 
Se, come cittadini , staremo attenti veramente ai programmi, superando le logiche attuali di sostegno ad una politica avulsa dal bene comune, ma asservita agli interessi di pochi, allora qualcosa potrebbe davvero cambiare; se guarderemo ai programmi, prima ancora che ai partiti e ai personaggi, allora potremmo cambiare; diversamente, legittimeremo, per l'ennesima volta, una politica vecchia, fuori da ogni possibilità di sviluppo futuro. A noi cittadini il compito di cambiare le cose; con estrema semplicità: leggiamo i programmi  politici veramente, con spirito critico, con interesse collettivo. Molto semplice, molto realistico, nessuna utopia, ma solo politica reale, dal basso veramente questa volta. E questa davvero potrebbe essere una nuova forma di democrazia diretta, realmente applicata; una ventata di aria fresca reale, che porti novità anche da parte dei cittadini, che potrebbero dimostrare di meritare una classe politica diversa. Perché è vero che meritiamo una classe politica diversa, ma dobbiamo meritarcela!

Marco Ianes – coportavoce VERDI DEL TRENTINO.

martedì 1 luglio 2014

Piano provinciale dei rifiuti: si ragiona su ampie prospettive aperte a tecnologie sostenibili.



Piano provinciale dei rifiuti: si ragiona su ampie prospettive aperte a tecnologie sostenibili.

Il Trentino deve chiudere il ciclo dei rifiuti e lo può fare in maniera sostenibile. Nel prossimo quarto piano provinciale dei rifiuti, abbiamo proposto alcune rettifiche, che qui riassumo:
-         inserimento, nelle tecnologie ammesse alla chiusura del ciclo dei rifiuti, anche del trattamento di produzioni di materie plastiche da rifiuto, sulla base indicativa del famoso "progetto Cerani", senza alcuna preclusione e in alternativa al percorso di produzione di CSS, che rimane pure una strada possibile da percorrere, ma non l'unica; in sostanza, se arriva un'azienda che si propone di sviluppare tale percorso, a parità di costi o a costi inferiori della produzione di CSS, la provincia sarebbe disponibile ad optare per tale soluzione;

-          sviluppo di un sistema informativo aggiornato, dopo l'approvazione del piano, che coinvolga maggiormente comunità straniere e, soprattutto, il mondo della scuola.

-     spostamento al primo posto, in ordine di valenza, nel piano, del concetto di "riduzione alla fonte", incentivando politiche di riduzione dei rifiuti in fase di emissione.

La discussione tecnica avuta con i funzionari preposti ha determinato una notevole apertura nei confronti della nostra proposta,  che, sostanzialmente, è stata accolta in quasi tutte le sue istanze.

È  stata evidenziata  la questione del sito dello stabilimento, che noi suggerivamo di locare nell’area Whirlpool, ma i tecnici provinciali rimangono perplessi, poiché lì potrebbero esserci problemi di altra natura, quali una certa incompatibilità con la zona di Spini, che presenta un incremento  abitativo considerevole e, quindi, eventuali odori fastidiosi potrebbero generare gravi disagi. Da qui,  la provincia preferirebbe costruire un sito nuovo a Ischia Podetti, vicino alla discarica, la quale rimane come sito strategico per assorbire sbilanciamenti del sistema di gestione dei rifiuti.
Ma, anche su questo punto, assessore e tecnico si sono detti disponibili a riparlarne in un altro momento, quando determinata la via da seguire ed i conseguenti spazi necessari.

Quindi, che succede? Che finalmente la provincia di Trento ha preso atto che è necessario aprire le possibilità di offrire soluzioni tecniche e ambientali al passo con i tempi, senza preclusione alcuna. In buona sostanza, chiunque si proporrà per gestire il residuo indifferenziato, presentando un piano sostenibile ambientalmente  e, ovviamente, anche economicamente, potrà seriamente ambire ad acquisire la gestione del ciclo di chiusura dei rifiuti.

Questa nuova fase mette in risalto un approccio diverso da parte delle politica, che non determina più “a porte chiuse” cosa fare con i residui dei rifiuti e a chi attribuire tale incarico, bensì lascia campo aperto ad ogni tecnologia possibile, purché sostenibile dal sistema.

Direi che è un grande risultato di apertura al confronto, auspicato dalle associazioni ambientaliste  e da alcune forze politiche che, per anni, hanno sostenuto vie diverse dall’incenerimento dei rifiuti e che hanno portato la politica a rivedere le proprie decisioni.
Ora, la palla passa ad imprenditori  del settore, nella speranza che ci sia qualcuno interessato a proporre, a tariffe sostenibili dalla collettività, sistemi all’avanguardia e che diano le sufficienti garanzie di continuità nel tempo. Sapranno, queste imprese, cogliere la sfida per la quale molte associazioni, affiancate da alcune forze politiche,  si sono battute negli anni scorsi? La politica ha fatto i passi che doveva, seppure in ritardo, ma li ha fatti! 

Ora, tocca a loro dimostrare seriamente che si può fare economia in maniera sostenibile e agli stessi costi, o magari anche inferiori, delle tradizionali vie precedentemente proposte e “imposte” , ma tenacemente contrastate. Si apre una nuova possibilità, speriamo possa essere colta, dopo anni di discussioni sul tema. Questa sarà la prova della verità e, noi stessi sostenitori di percorsi diversi, ci attendiamo risposte coerenti dalle imprese che propongono i sistemi che abbiamo sempre sostenuto.

Marco Ianes