"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


lunedì 28 ottobre 2013

Un progetto di governo privo di rappresentatività ecocivica e di tutela ambientale; prendiamo atto.

Si è conclusa l'avventura elettorale e il centro sinistra autonomista si appresta a prendere, a pieno titolo, possesso del governo provinciale.
Dai numeri, però , traspare nettamente che il nostro progetto eco-civico, non ha riscosso il successo sperato; forse non siamo stati abbastanza convincenti, forse gli argomenti messi in campo non interessano, forse la stampa non ci ha dato spazio a sufficienza. Mi rimane l'amarezza di aver proposto contenuti ritenuti validi da moltissimi interlocutori, anche di altri partiti, ma tali argomenti non si riesce a tradurli in consensi. Molte persone mi hanno detto che le idee sono buone e condivisibili, ma poi...il consenso non si vede.
Prendo atto. 
Qui finisce questa avventura, per ora. Bene il centro sinistra autonomista, molto meno noi ecocivici e verdi europei; mancherà una voce ecologista vera nel parlamento provinciale. Speriamo di non doverci pentire di questa scelta, speriamo che chi governerà potrà considerare il rispetto per l'ambiente al pari di altre tematiche. Valsugana, VAldastico, gestione dei rifiuti? Poco importa per i cittadini, evidentemente. Noi stiamo a guardare, senza rappresentanza politica. Almeno per ora.
Riprenderò le mie attività, com serenità e tranquillità. Io ci ho provato, ci ho messo la faccia e i contenuti. Evidentemente, non sono stato convincente.
Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto. 
Un caloroso saluto; io stacco per un po'...

Marco Ianes

martedì 22 ottobre 2013

Cambiamenti climatici e cambiamenti politici.


In questi giorni è stato reso noto il rapporto dell’IPCC, organismo internazionale - Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico). Ebbene, è un dato consolidato che, i cambiamenti climatici a cui assistiamo sempre più, sono determinati dall’attività antropica, cioè dell’uomo. Il modello di sviluppo che abbiamo perseguito finora e che molte forze politiche vorrebbero continuare a sostenere, non garantisce più equilibrio al nostro eco-sistema; tali cambiamenti climatici alterano la sicurezza dei nostri territori, se ne vede esempio continuo, quando piove in abbondanza; sia per la smisurata quantità di precipitazioni, sia per la scarsa capacità di assorbimento dei terreni, devastati da costruzioni assurde, permesse nei decenni addietro. Ma, se l’attività umana ha determinato tali cambiamenti e tali disastri, in maniera altrettanto efficace, possiamo mettere in campo progettualità innovative per ricondurre l’ecosistema in binari di autoregolamentazione sostenibile. Un approccio diverso è necessario, progettando sistemi produttivi che siano sostenibili e ecocompatibili, dedicando risorse alla ricerca scientifica nell’ambito del recupero del patrimonio edilizio esistente, impedendo ulteriore consumo di territorio e lavorando per mettere il sicurezza le situazioni esistenti. Per fare ciò è necessario un cambiamento politico, un approccio metodologico che permetta di favorire leggi e decreti che regolamentino in maniera inequivocabile questo nuovo corso necessario e indispensabile per ridare stabilità al nostro ecosistema. Tali percorsi virtuosi devono essere attivati urgentemente e, per fare ciò, è necessario anche un rinnovamento politico, possibile solamente dando fiducia a persone che credono in questi percorsi innovativi che potrebbero produrre davvero un nuovo modello economico e sociale. Per rinnovare la politica e dare forza a queste prospettive di speranza è necessario, direi indispensabile, che tutti noi cittadini si vada a votare e lo si faccia in piena libertà da schemi precostituiti, senza l’assillo del “piazerot” che il voto dato al solito amico potrebbe generare; se, tutti noi Trentini, andiamo a votare esprimendoci sulla base delle proposte reali che i vari candidati intendono portare avanti, possiamo davvero contribuire a cambiare la politica in meglio, a nobilitarla e a farle recuperare la credibilità persa. Andiamo a votare, domenica prossima, restare a casa significa darla vinta a chi vuole una politica a favore degli interessi di pochi, rispetto ai beni comuni di tutti; andiamo a votare tutti e facciamolo con spirito libero da ogni preconcetto e, forse, daremo prova di essere un popolo che merita davvero di avere un’autonomia integrale; diversamente, se lasciamo vincere il partito del non-voto, non potremo mai lamentarci della devastazione dell’ambiente, del consumo del territorio, della politica del “piazerot” o dei vari eletti che magari non ci piacciono! Andiamo a votare, per cambiare assieme.

Il 27 ottobre, cambiamo assieme; prova a darmi fiducia, esprimendo un voto agli ECOLOGISTI E CIVICI VERDI EUROPEI e scrivendo IANES.





domenica 13 ottobre 2013

Alcuni impegni programmatici.

Alcuni impegni programmatici personali. 
Propongo alcuni temi, sui quali mi impegnerò particolarmente, qualora eletto.
Scuola e formazione: Dobbiamo rivedere gli investimenti ed i tagli effettuati in questi ultimi anni, in ambito formativo e scolastico. I nostri giovani hanno sempre più bisogno di strumenti adeguati per crescere culturalmente e socialmente. Per questo sono necessari investimenti significativi nell'ambito dei bisogni educativi speciali , fortemente penalizzati da interventi di tagli lineari non condivisibili, operati negli ultimi anni. Inoltre, è necessario dare stabilità economica e occupazionale, ai docenti e a tutto il personale del comparto generale della scuola. Dare stabilità significa operare scelte di investimento significativo sulle professionalità dei docenti, valorizzando percorsi di formazione degli stessi, al fine di premiare la meritocrazia; parlare, però, di meritocrazia senza dare gli strumenti necessari ai docenti, è deleterio e fuorviante. Investire sulla formazione dei docenti, affinché possano trasmettere conoscenze e competenze agli studenti, è un passo fondamentale per una rigenerazione del sistema scuola. Solo valorizzando i docenti e tutti gli operatori del settore formazione e scuola, possiamo dare forza e credibilità ai nostri giovani. In questo settore è necessario avviare un processo di serio confronto co tutti gli attori; propongo una fase di analisi in cui si coinvolgano forze sindacali, docenti e personale non docente, genitori e studenti, per individuare percorsi condivisi di ottimizzazione delle risorse. Un percorso di 5-6 mesi in cui raccogliere idee e proposte dalla base, per poi fare sintesi politica e strutturare i percorsi necessari. Questo rappresenterebbe un nuovo approccio di politica condivisa, con una seria analisi delle necessità e delle prospettive possibili.

Gestione dei rifiuti: Dopo il NO alla costruzione dell’inceneritore, sul quale mi sono battuto, assieme alle associazioni Coordinamento Trentino Pulito di cui faccio parte e a Nimby Trentino, ISDE, Coldiretti e i 4 comuni della piana rotaliana che hanno pagato di tasca propria il progetto alternativo “Progetto Cerani” è giunto il momento di cambiare marcia. Per la nuova legislatura che sta per partire, propongo una sorta di re-start sul tema della gestione dei rifiuti, così strutturato:
-          Istituzione di un tavolo programmatico, che raccolga rappresentanti delle associazioni attive sul tema, università di Trento, rappresentanti delle comunità di valle e della varie aziende coinvolte nella gestione dei rifiuti, al fine di definire le linee guida per lo sviluppo di un piano generale dei rifiuti a carattere provinciale.  Tempo di lavoro: 6 mesi.
-          Elaborazione del nuovo piano rifiuti, sulla base dei dati raccolti nella fase precedente, con predisposizione del progetto generale provinciale. Tempo di lavoro: 6 mesi.
Sulla base dei progetti elaborati, nel giro di altri 3-4 mesi si potrebbe dare avvio ad un processo gestionale del recupero della materia ( non più rifiuti!), che permetta di riciclare le materie prime, creare nuovi posti di lavoro, avviare a chiusura le discariche trentine e chiudere definitivamente il ciclo dei “rifiuti”, con piena soddisfazione dei cittadini che potrebbero godere di abbassamenti della tariffa rifiuti, in conseguenza agli introiti generati da una gestione industriale redditizia del comparto. Questa è una nuova visione da blue economy, che propongo come soluzione per il nostro Trentino.

Mobilità sostenibile:Sulle basi della proposta di Transdolomites, avviare l’iter procedurale per la realizzazione del “trenino dell’Avisio”. In questa legislatura si potranno gettare le basi per predisporre il progetto preliminare e poi quello esecutivo, ricercando i partner per generare il percorso di realizzazione vero e proprio.  Nel programma della forza che rappresento c’è una chiara condivisione nel progetto e, quindi, sarà mia cura impegnarmi per portare avanti tale prospettiva di mobilità sostenibile. Anche questa è una visione da blue economy.

Sostegno alle imprese e sviluppo ecosostenibile: Nell’ambito del sostegno alla piccola-media impresa, ai professionisti  e agli esercenti arti e professioni, propongo un sistema di approccio diverso di sostegno economico e formativo.Nel settore delle costruzioni, in forte contrazione, propongo l’istituzione di un fondo destinato al sostentamento del recupero del patrimonio edilizio esistente, tramite interventi mirati alla ristrutturazione edilizia ed impiantistica, con particolare riferimento al risparmio energetico. Il fondo potrebbe essere sostenuto con parte del gettito fiscale derivante dai lavori stessi. Tale fondo non vedrebbe una contribuzione diretta alle imprese, bensì ai proprietari degli stabili che decidono di riqualificare i propri siti, siano essi cittadini privati che imprese detentrici di immobili. Con tale sistema si potrebbe generare lavoro per le imprese, le quali fatturerebbero e genererebbero il gettito fiscale che auto-sosterrebbe il fondo stesso. Il sistema sarebbe sostenibile, con opportune valutazioni periodiche e ricalibrazioni sui metodi di erogazione dei contributi. Un sistema di sostegno di tal tipo permetterebbe di dare ossigeno alle nostre imprese, senza tuttavia erogare contributi che non producano benefici per la collettività. Con un sistema simile si avrebbero due benefici sostanziali: creazione di lavoro per le imprese ed i professionisti e recupero del patrimonio edilizio, con risparmi energetici e monetari significativi per la collettività. Inoltre, ristrutturando secondo criteri ecosostenibili, favoriremmo una politica di tutela ambientale, contribuendo a migliorare il nostro ambiente, limitando emissioni di CO2 e sprechi energetici.


Agricoltura,turismo e cultura:In questi settori, a mio avviso strettamente legati tra loro, è necessario creare maggiore sinergia. Nel campo agricolo è necessario creare una maggiore cultura della coltivazione “bio”, ma quella vera! Meno chimica e più naturalità e prevenzione nella gestione delle nostre colture. Ciò va legato al turismo in maniera sistematica, per promuovere i prodotti della nostra terra, vissuti e gustati nella nostra terra (agriturismo); in questo ambito è necessario sviluppare percorsi di formazione continua per i nostri coltivatori, che devono essere sostenuti per una gestione più compatibile delle nostre coltivazioni. In ambito turistico, fare rete diventa indispensabile, per fronteggiare una crisi profonda; e, in questo settore, vedo anche una rete dei musei e delle proposte culturali, con un’unica regia provinciale da strutturare in maniera tale da valorizzare tutte le espressioni territoriali esistenti. Una rete che ottimizzi gli investimenti e tagli molti sprechi finora tollerati; ottimizzare, non tagliare inutilmente, strutturando una rete culturale trentina.

Valdastico, eterna diatriba.


Nell'incontro tenutosi a palazzo della Regione, sabato 12 ottobre, sono stati spiegati i motivi che determinano una posizione contraria alla realizzazione della Valdastico, lato trentino.
Sono quarant'anni che sentiamo parlare di questo tema e, periodicamente, si assiste a ritorni di fiamma, incentivati da alcune forze politiche (meglio sarebbe definirle "unioni di affaristi") che tirano in ballo la realizzazione dell'opera come soluzione al problema della viabilità in Valsugana, mascherando invece i reali interessi economici che spingono alla costruzione di tale opera, inutile e devastante.
Inutile perché troppo costosa, devastante per l'ambiente e l'ecosistema che dovrebbe letteralmente subirla.
Noi abbiamo sempre detto un chiaro ed inequivocabile NO!
Basta parlare di grandi opere inutili, impattanti enormemente per il nostro ambiente. Noi saremo attente sentinelle, anche all'interno della nostra coalizione, affinché questa opera devastante non possa mai avere inizio. Un'altra riflessione, metto in campo, però: ma in quale altro paese si parla di un'opera per oltre quaranta anni, perseverando con insistenza, da parte di alcune lobbies, nel cercare di far cambiare idea alla gente? Ora basta, la Valdastico non serve e non la faremo, questo è nel programma degli Ecologisti e civici Verdi Europei, che intendono promuovere altri sistemi di viabilità sostenibile, senza impatti ambientali devastanti. E questo è pure il programma del centro sinistra autonomista, che ha detto un chiaro NO alla realizzazione di questa assurda opera.





sabato 12 ottobre 2013

Sviluppo sostenibile e blue economy.



Si è svolto venerdì sera, 11 ottobre ,a Gardolo, presso la sala circoscrizionale, l’incontro organizzato dagli Ecologisti e civici Verdi Europei, con tema: “ Sviluppo sostenibile e blue economy” Marco Ianes, Lucia Coppola e Michele Trainotti, candidati al consiglio provinciale, che  hanno sviluppato  analisi e proposte legate ad un nuovo modello di sviluppo, che prenda spunto dai concetti della blue economy, cioè “imparare a costruire e progettare sistemi imparando dalla natura”. Per i dettagli dell’intervento di Marco Ianes, potete leggere al link:


domenica 6 ottobre 2013

Gestione dei rifiuti, facciamo chiarezza.

Gestione dei rifiuti, facciamo chiarezza.
Mi fa piacere che vi siano più forze politiche che spingono verso il  concetto di "rifiuti zero"; questo significa che una crescita di una giusta presa di coscienza della necessità di un cambiamento è veramente in atto.
Ma prendersi il merito di aver determinato il cambio di idea provinciale, da parte del movimento 5 stelle, è di un'arroganza e di una falsità inaudita!
Dov'erano questi signori quando Coordinamento Trentino Pulito e Nimby, assieme a Coldiretti ed ai comuni della piana Rotaliana, combattevano realmente, con serate informative, banchetti di raccolta firme e manifestazioni varie ( già dimenticati i 1000 trattori per le vie di Trento)?

Il progetto di alternativa all'inceneritore è stato prodotto a spese dei comuni rotaliani e Trentino Pulito portava avanti le serate informative, relatore proprio il sottoscritto. Di grillini nemmeno l'ombra! Ora, che questi signori cavalchino politicamente un'idea di altri soggetti ci può anche stare, ma per favore, date a Cesare ciò che è di Cesare: non sono loro gli ideatori dell'alternativa! Hanno solo scopiazzato un programma di cittadini, che è stato inglobato, da più di tre anni, nel programma della costituente ecologista, poi diventata il soggetto politico "Ecologisti e civici Verdi Europei". Tanto si deve per chiarezza, di fronte all'elettorato, che deve sapere bene chi ha operato veramente contro l'inceneritore e chi, ora, vorrebbe sfruttarne il risultato per puro tornaconto politico.


mercoledì 2 ottobre 2013

Cambiamenti climatici e sviluppo eco sostenibile. Parliamone assieme a Gardolo, venerdì 11 ottobre 20.30 sede circoscrizione.


I cambiamenti climatici sono colpa dell'uomo. Se ancora si cercavano degli alibi per il riscaldamento globale e per i fenomeni ad esso legati, oggi non ci sono più dubbi. L'influenza dell'uomo sul sistema climatico è chiara ed evidente nella maggior parte delle regioni del globo, secondo quanto ha rivelato una nuova valutazione da parte del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico dell'Onu (IPCC), presentata lo scorso 27 settembre a Stoccolma.
È estremamente probabile che l'influenza umana sia stata la causa dominante del riscaldamento osservato dalla metà del 20° secolo. E se finora ciò era solo sospettato ed ipotizzato, adesso sono sempre di più le prove che condannano la razza umana. Il miglioramento dei modelli e una migliore comprensione della risposta del clima parlano chiaro: l'aumento globale delle temperature è inequivocabile e dal 1950 molti sono stati i cambiamenti osservati in tutto il sistema climatico. Cambiamenti senza precedenti nel corso dei millenni.
E se in quasi 3.000 anni di storia, finora la Terra non aveva subito alcuna drastica modifica, non sarà un caso se negli ultimi 60-70 anni, il pianeta stia presentando chiari segni di sofferenza. Ma c'è di più. Ciascuno degli ultimi tre decenni è stato progressivamente più caldo rispetto a qualsiasi precedente decennio dal 1850. Le proiezioni sul cambiamento climatico sono basate su quattro nuovi scenari legate alle concentrazioni di gas serra.
Secondo quanto illustra la quinta edizione del dossier IPCC, il cambiamento di temperatura superficiale globale per la fine del 21° secolo si prevede superiore a 1,5° C rispetto al 1850-1900 ma lo scenario considerato è il più basso. Probabilmente sarà superiore ai 2° C.
I nuovi modelli hanno permesso di ipotizzare con maggiore certezza che in passato che le ondate di calore saranno più frequenti e più lunghe rispetto al passato. "Con il riscaldamento della Terra, ci aspettiamo di vedere le regioni attualmente umide ricevere più pioggia” ha detto il vicepresidente Thomas Stocker.
Secondo gli scienziati, il riscaldamento degli oceani, lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari provocherà un aumento del livello medio del mare ad un ritmo più veloce rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi 40 anni.
Il rapporto rileva con elevata sicurezza che il riscaldamento dell'oceano domina l'aumento di energia immagazzinata nel sistema climatico, che rappresenta oltre il 90 % di quella accumulata tra il 1971 e il 2010. Anche se l'uomo si impegnasse a contrastare i cambiamenti climatici, gli effetti delle emissioni di CO2 persisterebbero per vari secoli.
Tre le altre novità emerse, degna di nota è quella che riguarda l'aumento del livello del mare, che dalla fine del secolo scorso va dai 26 agli 81 centimetri, mentre il precedente report dell'ICCP del 2007 lo aveva stimato tra i 18 e i 59 centimetri.
 L'uomo sta seriamente minacciando la vita del pianeta e indirettamente anche la propria. Ma ancora non tutti ne sono consapevoli. 
Parleremo di cambiamenti climatici e di economia, legata allo sviluppo sostenibile, in un incontro pubblico, a GARDOLO, VENERDI 11 OTTOBRE ORE 20:30- SALA CIRCOSCRIZIONE PIAZZALE GROFF.
Per un Trentino autonomo e europeo, per un’economia ecosostenibile, per nuove prospettive.